Pensione ai sordi
Prima di parlare della pensione ai sordi, bisogna introdurre la definizione di persona sorda.
Chi sono i sordi?
E’ sorda la persona che ha una minorazione dell’apparato uditivo, congenita o acquisita durante l’età evolutiva (cioè nei primi dodici anni di vita), che ha impedito il normale apprendimento del linguaggio parlato, purché la sordità non sia di natura esclusivamente psichica o dipendente da causa di guerra, di lavoro o di servizio.
Se la perdita uditiva è al di sotto di determinati limiti stabiliti dalla legge la domanda di riconoscimento viene esaminata secondo i criteri dell’invalidità civile.
Che cos'è la pensione ai sordi?
La pensione ai sordi è un sostegno economico, non reversibile, che spetta fino al compimento dei 65 anni alla persona diagnostica sorda.
Al superamento del 65° anno di età, la pensione ai sordi viene trasformata automaticamente in assegno sociale.
Requisiti per la pensione
I requisiti necessari per ottenere la pensione ai sordi sono:
- il riconoscimento della condizione di sordo;
- un’età compresa fra i 18 e i 65 anni di età;
- la cittadinanza italiana e la residenza in Italia. Ne hanno diritto anche i cittadini dell’Unione Europea e loro familiari (coniuge e figli a carico), residenti in Italia che hanno svolto un lavoro dipendente o autonomo in uno degli stati dell’Unione. Possono fruire della prestazione anche i cittadini extracomunitari titolari di carta di soggiorno;
- un reddito annuo personale non superiore a quanto stabilito annualmente dalla normativa.
Domanda per richiedere la pensione ai sordi
Per fare la domanda e richiedere la pensione ai sordi, è possibile rivolgersi ad una sede del Patronato INPAS.
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